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Yoyalodije

Qagar

Qagar è un meraviglioso a la par que apestoso pais di fantasía que quizás non hayáis oído mai nombrar. Don’t worry, qui sono io per fare una dissezione imparziale e liberale di semejante joya ignota della civilizzazione mondiale.

Como bien nos enseñan i documentari di ese nido di fascisti che è la 2, cualquier paese è “ese gran desconocido” e “tierra de contrastes” ergo non nos equivocaremos si alzamos la voce al vento gritando “Qagar, ese gran desconocido” e “Qagar, tierra de contrastes”.

Bene, già abbiamo rellenado unas líneas irrilevanti che è lo importante in questi casi. Anal-icemos adesso l’origine del nome di Qagar. Troviamo due teorías, a quale più bella. La primera nos porta al giorno della creazione del mondo da parte dell’Aldentissimo FSM. Durante el reparto di paesi agli abitanti della terra, ai nostri protagonisti les pilló cagando, così che il FSM, in un atto di tallarinesca giustizia les asignó l’ultimo pezzo revenido del pastel terrestre per non haber estado attenti e les puso un adhoquiano nome. La seconda teoría, igual di certa e regadérica, si riferisce alla situazione geográfica della penisola qagarí nel Golfo Pérsico. Quando i superpetrolieri doblan lo Stretto di Hormuz per dirigirse verso le raffinerie di Kuwait, a metà camino hacen un descanso para que la tripulación pueda alleviare il corpo. Asoman il culo per la borda e la natura hace su curso.

Risolto il mistero del nome, sigamos ora con un po’ di storia. Herodoto, dejó constancia del peso qagarí nel mondo antico, como no podía ser altrimenti, e lo plasmó per la posterità. Non escribió ni una puta parola sobre Qagar.

Più storia. In Qagar disfrutaban di oloroso nome desde hacía migliaia di anni pero seguían senza una organizzazione política degna più allá del garrotazo e il cimitarrazo. Per rimediare questo vacío di potere e definire quién mandaba nel quinto pino del deserto di Arabia, organizaron una competizione di follacabras, lo sport nazionale por esos lares peninsolari, para elegir il capo. Resultó vincitore il jeque Sheik Bin Califa. Sus discendenti han governato il paese desde entonces con pugno sifilítico. Cabe anotar che nella famiglia “real” tutti si llaman igual e son tutti primos e sobrinos entre sí, así que quando dan un colpo di stato, il secondo sport nazionale, nessuno se da cuenta e patapúm parriba.

La bandiera di Qagar se la copiaron a sus vicini de Bahrain, a lo que algún caro lettore argüirá che non si può essere più cutrongo. Pues se equivocará fecalmente, perché risulta che los qagaríes fabricaban sus enseñas nazionali con prodotti locali di mala qualità e, debido a l’esposizione solare continuada nel deserto, il rosso brillante bahrainí si tornaba marrone caca ante el descojono lógico di cualquier beduino aburrido che asomara per la frontiera. Le migliori accademici nazionali investigaron tenazmente possibili soluzioni alla decolorazione del pabellón patrio e, ante l’incapacità di ni siquiera aprire la caja del Quimicefa, il jeque Sheik Bin Califa decidió adottare la nuova tonalidad hez come colore nazionale qagarí e silbar mirando a otro lado come se non hubiera pasado niente.

Le principali città di Qagar son Al-Morrana, Al-Itosis e Al-Omojó. Cuñaaaooo.

Qagar è un paese con una forte tradizone democrática e non tiene reparos a inviare tanques e aviones a dove sea necessario (Afghanistan, Yemen, Siria, Libia… ) a pegar pepinazos codo con codo con quelli campioni del mondo della libertà que son los saucíes. Como diciamo, per il bene della democrazia, que lo han detto al telegiornale di Danpena 3.

Las malas lenguas acusan a Qagar di finanzare al ISIS, al OSIRIS y al ANUBIS. E tutto per utilizzare los multimillonarios beneficios del petróleo en soltar pasta around-the-world per lavar cervelli, procurare armas e matar a tutti quelli che non compren l’auca del profeta Mojama e le 756 vergini versión suní tarada plus. Amos, hombre.

Se sei una donna, in Qagar si vive di reputísima madre. Alcuni piccoli dettagli fastidiosi, non lo vamos a negar, ma nessuno è perfetto, pelillos al mare e le adultere al paredón.

Se sei un trabajador inmigrante non qualificato de algún paese inventato come le Filippine, il Bangladesh o Nepal, pues también si vive di perlas. El empresario te guarda il passaporto per que non lo pierdas, non ti pagan il salario para que non ti lo gastes en las tragaperras e desenchufan i termometri para que sigas poniendo tochos a 55 gradi, perché si lo ves, del susto ti da un attacco al cuore totalmente ingiustificato. Più di mille desagradecidos stranieri han palmado per non fare caso al patrón e llevarse al curro un termómetro di bolsillo.

Se sei un trabajador comme il faut, de los de sudar la gota gorda, generare plusvalía e levantar il paese con il tuo sforzo, non vivirás tan bene però crecerás come persona e volverás entusiasmato e parlando meraviglie en los mass media su tan bella terra di acogida. Baúl, Guardrogas e il Pelopo dicen sí.

Mi fan sapere por línea interna che comente algo delle lapidazioni e los latigazos per apostasía, blasfemia o omosessualità, pero esho shon inshidiash.

Y hete qui che, come tutto stato decente che se precie, Qagar decide di migliorare (como si lo necesitara…) la sua immagine mondiale attraverso lo sport. Si montan una selezione di handball a medida della chequera con claca a medida della chequera también, invitan amabilmente a atleti keniani ed etiopi a que vistan con passione afectada il colore marrone caca a cambio di modesti stipendi e agradecen a questi signori gentlemen, questi prohombres incorruttibili de la FILFA con minúsculos regalos di cortesía que les voten per organizzare una Coppa del Mondo in pleno agosto nel puto deserto. The sky is the limit.

Qagar è collega di Arabia Truñí e degli Yuesei, ma a los últimos, que son unos invidiosi, non les ha molado lo del mondiale e se han puesto a lloriquear e sacar a passegiare al FBI. E poca cosa di più.

Vamos acabando questa monografia su Qagar con l’apparizione sulla scena del Nostruclum. Dopo comprarse il Péséyé, che è un mojón, por un pastón, los qagaríes llaman al amico Sandru Balins e le ofrecen lo que llevan suelto e non so che cosa me habla usted di un’accademia e di un’impresa e bla bla bla. Sandru Balins nos explica con l’oratoria a brillante che le caratterizza, che Qagar Bajunarbol Faundeichon è la stessa cosa que Unicej e que comparten los valors del Parchelona e della Moreneta e che nada por aquí, nada por allí, por debajo la puerta de meto un ladrillo.

La Godotti nos lo torna a explicar, ma come semos jelipoyas non acabamos di entenderlo e para que en l’assemblea culerda salga lo que devi salir entrevistan al direttore del circuito di Qagar, un povero catalufi que malvive nell’emirato, che invita a los xoxis del Farsa di andare a vivere un anno là e verán que el ser humano es maravilloso. L’idea è bellissima però impracticable: in Qagar, aunque sembra mentira, non hay cien mil circuitos di F1 e la possibilità di mandar uno a uno a los xoxis a que dirijan il circuito sucesivamente, obligaría a aspettare cien mil anni e entonses il jeque trasmuta en la vieja de la fabada e dice que dai prisa, dai prisa.

Totale, que en una hermosa votazione plurale, que haría levantar dalla sua tomba al mismísimo Enver Hoxha, Sandru e Bartolu (che non sa nada di nessun finger di aeroporto a Qagar o un’altra empresa ni nada) nos alían con una ONG que si nadie sabe che cosa fa è per quello che ho detto prima: perché semos jelipoyas. Non so che cosa ha successo dopo que se traspapeló il contratto o algo e sulla zamarra achulgrana apareció Qagar Airways. Vediamo, sí, ep, sí, miren aquí un mometo… ¡flash!

Per finire, pongámosle una vela al gran FSM, in modo che i nostri amici nel Golfo vuelvan a portare encima algo suelto e nos puedan fare il favore di empapelar il nostroclum con sus mierdas temas e tale.

E ricordate, quando vean en Barsalona, Paguí o Landon a una simpática e multimillonaria famiglia qagarí (con il marido delante e las féminas detrás, ovviamente, algo que lamentablemente abbiamo perdido nella nostra cultura relativista) en sus vacaciones médicas annuali (se ve que il petrolio non da per la formazione di medici locali e per aprire hospitales), non olviden arrojarse a sus piedi e besarlos sumisamente mientras les dan le grazie per algo que ahora mismo non caigo in questo momento.